Ossigeno Ozono Terapia: una pratica medica in crescita costante
L’ossigeno ozono terapia è una pratica medica in crescita costante. L’incessante attività di divulgazione svolta dalla Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (S.I.O.O.T.), ha portato alla nascita di protocolli, depositati presso il Ministero della Salute, che ne garantiscono la sicurezza assoluta e l’efficacia.
L’ossigeno ozono terapia prevede la somministrazione in varie sedi dell’organismo di una miscela gassosa di ossigeno e ozono a precise concentrazioni, adattate alla patologia da trattare.
L’efficacia di questa pratica è ampiamente documentata, nella ricerca scientifica internazionale e nella pratica clinica. In particolare è noto l’effetto antidolorifico, antinfiammatorio, antibatterico, antivirale, fungicida e rivitalizzante dei tessuti e, più in generale, per i benefici a supporto di un corretto funzionamento del sistema immunitario.
Molto apprezzata anche l’azione antinvecchiamento (antiaging, antiossidante, detossificante) con il miglioramento della compattezza e la tonicità della cute.
Il trattamento del sangue con la piccola e grande Auto Emo-Trasfusione o Auto Emo-Terapia (GAEI/GAET)
Negli ultimi anni l’ossigeno ozono terapia ha guadagnato notorietà e gradimento grazie alla possibilità di somministrare la miscela di ossigeno-ozono per via sistemica, consentendo di ampliare notevolmente i campi di applicazione.
Infatti, oltre alle classiche vie di somministrazione (infiltrazioni muscolari, sottocutanee, intra-articolari), è possibile trattare il sangue con la miscela di ossigeno e ozono attraverso la cosiddetta autoemoinfusione. Una pratica che ha come principali obiettivi l’aumento della cessione di ossigeno ai tessuti, il potenziamento delle difese immunitarie, la regolazione dello stress ossidativo e un’azione antiinfiammatoria che coinvolge l’intero organismo.
Le opzioni attualmente disponibili sono due e si praticano in contesti completamente diversi: la piccola e grande Auto Emo-Trasfusione o Auto Emo-Terapia (GAEI/GAET). Entrambe le tecniche prevedono il trattamento del sangue con una miscela di ossigeno e ozono, materiale sterile e di un circuito chiuso.
La grande autoemoinfusione (GAEI)
La grande autoemoinfusione consiste nel prelievo di una certa quantità di sangue (tra i 100 e i 250 ml) attraverso una cannula venosa, la sua miscelazione con ossigeno-ozono e la reinfusione senza ulteriori manipolazioni. Tale modalità di somministrazione consente all’ozono di raggiungere qualsiasi parte dell’organismo, distribuendo i suoi effetti benefici in ogni distretto corporeo.
La grande autoemoinfusione in particolare può essere utilizzata in svariati contesti terapeutici per il trattamento di numerose patologie e problematiche nell’ambito sportivo, nella medicina estetica, immuno-reumatologica, vascolare, neurovascolare, in vari settori della medicina generale, soprattutto nelle condizioni in cui è presente una componente infiammatoria. Ottimi risultati si ottengono anche nelle stanchezze croniche, nelle sindromi post-covid e nel trattamento dei sintomi correlati ai tumori e alle chemioterapie.
La piccola autoemoinfusione, invece, prevede il prelievo di una modesta quantità di sangue (generalmente 10 ml) che, dopo essere stato trattato, è somministrato per via intramuscolare o sottocutanea. Si procede quindi localmente e, di fatto, è più simile alle infiltrazioni che alla GAEI.
Efficacia e sicurezza dei trattamenti con ossigeno e ozono
È fondamentale sottolineare che l’ozonoterapia non contrasta con alcuna terapia, ma si pone come ausilio da associare alle terapie di base, che devono restare immodificate.
L’ozonoterapia è praticamente priva di effetti collaterali rilevanti, a condizione che le procedure vengano eseguite in un ambiente adeguatamente attrezzato, da un medico esperto che segua protocolli validati.
La terapia di ossigeno ozono praticata presso la Casa di Cura Villa Maria avviene rigorosamente secondo i protocolli SIOOT. Il numero di sedute è personalizzato in base al paziente e alla condizione da trattare, sempre in accordo con le linee guida SIOOT.
Domenico Chiericozzi
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