Dal punto di vista clinico, il dolore può essere acuto e cronico. Il dolore acuto “avvisa” l’individuo di una lesione, normalmente è localizzato, può anche durare alcuni giorni ma tende a diminuire con la guarigione. È un esempio, il dolore causato da una ferita, un trauma per una caduta. Il dolore cronico è di tutt’altra natura: persiste e si autoalimenta anche quando la causa iniziale si è limitata. Ha impatti importanti sul sistema psicologico e relazionale delle persone. Può sussistere in caso di malattie osteoarticolari, reumatiche, oncologiche e per i tantissimi casi di “mal di schiena”. Una malattia complessa, non semplice da trattare che a Villa Maria è presa in carico presso l’Ambulatorio di Terapia del Dolore coordinato dal Dott. Alessandro Ingardia (foto).
Dott. Ingardia, è possibile rendere accettabile un dolore cronico?
Il dolore di cui ci occupiamo in ambulatorio è un dolore che può essere classificato da “moderato” a “severo” secondo scale di valutazione scientificamente validate. In sostanza si tratta di un dolore che è diventato esso stesso malattia e per essere affrontato richiede un approccio multimodale e multidisciplinare ovvero possono essere necessarie più tipologie di interventi, dalla farmacologia a trattamenti invasivi come le infiltrazioni e la microchirurgia. Inoltre spesso è decisivo l’intervento di altri medici specialisti perché la terapia del dolore è una branca trasversale che tratta il dolore nella sua complessità. L’abilità sta nell’individuare le specifiche necessità di una persona, perché non c’è una cura standardizzata. La figura cardine rimane sempre il medico anestesista perché, per studi e cultura, è colui che ha le basi teoriche e pratiche sulla terapia del dolore.
Che tipo di farmaci?
Si tratta di farmaci che agiscono a livello del sistema nervoso centrale, e in alcuni casi può essere necessario anche un mix di questi farmaci appositamente studiati per ridurre gli effetti collaterali.
Chi può avere necessità di accedere a questo ambulatorio?
I principali utenti sono coloro che soffrono di quello che comunemente è chiamato “mal di schiena”. Le altre patologie sono riferibili al sistema muscolo scheletrico e osteoarticolari, quindi osteoartrosi e osteoartrite e, nel caso degli sportivi, le problematiche a livello muscolo tendineo. Ci sono poi tutta una serie di patologie neuropatiche come la nevralgia del nervo trigemino, il “fuoco di Sant’Antonio” e la diffusissima nevralgia nei bambini.
In che misura è possibile ridurre il dolore cronico?
Il dolore spesso non si riesce a contenere al 100%. Quello che si può ottenere è renderlo accettabile nella quotidianità per dare alle persone la possibilità di avere una vita sociale e non ritirarsi, condizione quest’ultima che può anche innescare fenomeni di depressione ed ansia.
BREVE PROFILO DEL MEDICO.
Il Dott. Alessandro Ingardia è nato a Rimini e si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna nel 1999. Nel 2004 si è specializzato in Anestesia e Rianimazione, con indirizzo in Terapia antalgica, presso l’Università degli Studi di Verona. Anestesista Rianimatore dapprima presso Rimini Soccorso 118 (2004-2005) e in seguito nell’U.O. di Anestesia e Rianimazione del Presidio Ospedaliero di Riccione e Cattolica (ex AUSL Rimini) e negli Ospedali di Novafeltria e Santarcangelo, fino all’aprile 2017. Dal 2010 al 2017 ha svolto attività ambulatoriale e operativa di Terapia antalgica presso gli Ospedali di Cattolica, Rimini e Santarcangelo. Da maggio 2017 collabora con Villa Maria.