Grassi, zuccheri e sale. Quando in un cibo queste componenti abbondano e il valore nutrizionale è bassissimo, si parla di “cibo spazzatura” (junk food).
Accusato di essere causa di ipertensione, ipercolesterolemia e obesità, il ‘cibo spazatura’ è stato di recente oggetto di uno studio pubblicato sul British Medical Journal da cui si evince che ci sia un legame tra assunzione di alimenti ultra lavorati e rischio di cancro. L’analisi è stata condotta in Francia da NutriNet-Santé su 105.000 connazionali con età media 43 anni.
Dai risultati dell’inchiesta è emerso che al consumo di questi cibi spazzatura era associato un rischio globale più alto di tumori (tra 6 e 18%) e di cancro al seno (tra 2 e 22%) in particolare. Gli scienziati hanno registrato 2.228 casi di tumori, di cui 108 mortali e 739 mammari. “Questo studio prospettico è stato il primo a valutare il legame tra consumo di prodotti ultra processati e incidenza di cancro, basandosi su una valutazione dettagliata e aggiornata dell’apporto alimentare”, scrivono gli autori. “Il legame di causa-effetto resta da dimostrare”, avverte l’Istituto nazionale della sanità e della ricerca medica francese che ha finanziato lo studio insieme ad altre istituzioni pubbliche. Certo, altri fattori potrebbero incidere. Secondo la rivista, infatti, possono subentrare gli effetti e le conseguenze del tabagismo e la sedentarietà, “che sono molto più diffusi tra le persone che consumano grandi quantità di cibo spazzatura”.